Compendio di Analisi Di seguito riporto denizioni e risultati di Analisi utili per poter avere una omprensione minimale degli aspetti tenii del Metodo dei Minimi n Quadrati. Riordo he on R si india l'insieme omposto da tutte le n-uple di numeri reali, e he la sua struttura è di spazio vettoriale on prodotto salare (faio appello alle vostre onosenze di Algebra Lineare) e ompleto (faio appello alle vostre onosenze di Analisi); riordo inoltre he omunemente i si riferise ad un generio elemento di uno spazio ∈ Rn in genera si rappresenta vettoriale hiamandolo . Un punto x punto on la srittura (x1 , . . . , xn ); ai nostri sopi tuttavia saranno suienti gli 2 3 spazi R e R , i ui generii punti saranno rappresentati rispettivamente on (x, y) e (x, y, z). Funzione reale di due variabili reali: è una funzione he ha ome dominio 2 un sottoinsieme D di R e ome odominio un sottoinsieme di R. Il suo 3 grao dunque è un sottoinsieme dello spazio R , il ui generio punto sarà indiato on la terna (x, y, f (x, y)), on (x, y) ∈ D ; osserviamo poi he ha senso parlare di massimi e minimi di una tale funzione dato he il suo odominio è un sottoinsieme di R. 2 Convessità: un insieme D ⊂ R è punto x onvesso y λ + (1 − λ) ∈ D se x y∈D ∀ , (ovvero se presi omunque due D ). Una funzione f : D → R è detta onvessa se ∀ , ha he f (λ + (1 − λ) ) ≤ λf ( ) + (1 − λ)f ( ). segmento he li unise è tutto ontenuto in x y x Proposizione 1 (senza dimostrazione): sia x y∈D y D′ ⊂ R e sia ∀λ ∈ [0, 1] ⊂ R punti in D il e e ∀λ ∈ [0, 1] ⊂ R f : D′ → R si una funzione onvessa derivabile due volte e on derivata seonda ontinua; se ′ esiste x̄ ∈ D tale he df (x̄)/dx = 0 allora x̄ è punto di minimo loale e globale per f. D ⊂ R2 e sia f : D → R una funzione. La derivata parziale della funzione f rispetto ad x alolata nel punto 0 = (x0 , y0 ) si india on il simbolo ∂f ( 0 )/∂x ed è uguale a Derivate parziali: sia x x lim x→x0 f (x, y0) − f (x0 , y0) x − x0 quando questo limite esiste. In maniera analoga si denise la derivata parziale rispetto ad y alolata in x 0 ome il limite (quando esiste) f (x0 , y) − f (x0 , y0 ) x→x0 y − y0 lim il e la si india on il simbolo ∂f ( x )/∂y 0 Le derivate parziali di una funzione esse in due variabili ome R2 Gradiente: il punto di gradiente x ∇f ( 0 ). della funzione f f, . f :D→R sono dunque funzioni, anhe D. e i loro domini sono sottoinsiemi di di oordinate alolato x x ∂f ( 0 ) ∂f ( 0 ) , ) ( ∂x ∂y nel punto x si hiama 0 , e si india on la srittura Esso rappresenta la direzione lungo la quale la funzione maggiormente. Dierenziabilità: una funzione x f :D→R x è detta x dierenziabile x x rese x in x x ) = 0. f ( ) − f ( 0 ) − ∇f ( 0 ) · ( − x→x0 k − 0k lim f 0 se 0 x In termini più geometrii diiamo he f è dierenziabile nel punto 0 se il 3 piano in R di equazione z = f ( 0 ) + ∇f ( 0 ) · ( − 0 ) approssima al primo ordine la funzione f viino ad x x x 0. x x Questa denizione è intimamente legata alla denizione di derivata in una sola dimensione: se prima si erava una un piano retta approssimante ora si era approssimante. Come onseguenza di questo legame vi è il fatto he i massimi e minimi loali di una funzione di due variabili sono da rierare tra i punti in ui il gradiente si annulla, proprio ome si faeva per le funzioni di una sola variabile. Anhe qui però dobbiamo essere auti: se in un punto il gradiente si annulla non è detto he esso sia un massimo o un minimo, infatti la x funzione potrebbe resere lungo f :D→R Matrie hessiana: sia ma deresere lungo y, o vieversa. una funzione di due variabili, e supponiamo he abbia derivate parziali in ogni punto x∈D ; se le derivate parziali sono a loro volta derivabili parzialmente otteniamo derivate parziali suessive: ad esempio se si deriva parzialmente rispetto ad parziale rispetto ad x y la derivata si ottiene una derivata mista; si può dimostrare (ma qui non lo faiamo) he, sotto opportune ipotesi di regolarità sulla funzione y f, non è rilevante se si deriva prima rispetto ad 2 o vieversa, dunque la srittura Si hiama matrie hessiana india on Hf ( 0 ) avendo posto x ∂ f ∂x∂y e e poi rispetto ad non presenta ambiguità. della funzione f alolata nel punto la matrie 2x2 il ui elemento di posto x1 = x x (i, j) x 0 e si vale ∂2f , ∂xi ∂xj x2 = y . Proposizione 2 (senza dimostrazione): sia D ⊂ Rn onvesso e sia f :D→R una funzione di due variabili on derivate parziali del primo e del seondo ordine ontinue; allora x ∀ ∈ D. f è onvessa se e solo se x Hf ( ) è denita positiva Proposizione 3 (senza dimostrazione): sia D ⊂ Rn onvesso, sia f :D→R una funzione di due variabili onvessa e on derivate prime e seonde ontinue, e supponiamo he e globale per x ∇f ( 0 ) = 0; f. allora x 0 è punto di minimo loale Notiamo he quanto aermato non è he una estensione a due variabili della Proposizione 1. Conseguenze Nel Metodo dei Minimi Quadrati la funzione di ui si era il minimo è S(a, b) = n X (yi − (a + bxi ))2 , i=1 dove xi ed yi sono i nostri dati, e a, b ∈ R. Quanto detto sopra dovrebbe fornire le motivazioni dei passaggi tenii di Analisi del suddetto metodo (presente al apitolo 9 paragrafo 2 del Ross); il fatto he la funzione S sia onvessa si dimostra faendo vedere he la sua matrie hessiana è denita positiva, e per vedere questo basta far vedere he il suo elemento di posto (1,1) è positivo e he il determinante della HS(a, b)(1, 1) = 2n > 0 ∀a, b e il determinante di HS(a, b) si sopre alolandolo he è un multiplo positivo della varianza dei dati xi , ed essa è una quantità sempre positiva: da iò segue he i valori A e matrie è positivo. Ma B trovati on il Metodo dei Minimi Quadrati sono eettivamente quelli he minimizzano la funzione S.